lunedì 2 aprile 2012

Tolstoj L. e l'utilizzatore finale delle escort


Ma ecco che un compagno di mio fratello, uno studente buontempone, il cosiddetto bravo ragazzo, e cioè il più grande mascalzone, che ci aveva già insegnato a bere e a giocare a carte, dopo una forte bevuta ci persuase ad andare “là”. Ci andammo. Anche mio fratello era ancora vergine e cadde in quella stessa notte. […] Non avevo mai sentito dire dai “grandi” che ciò che facevo fosse male. E non lo si sentirà mai dire neanche oggi. È vero, è scritto nei comandamenti, ma è anche vero che i comandamenti servono solo per rispondere al sacerdote durante l'esame di religione, e che in pratica non servono poi molto […] aver rovinato per sempre i miei rapporti con la donna. Sì, qualsiasi rapporto naturale, semplice, con una donna, era perduto per sempre. Da allora non ebbi più un rapporto pulito con una donna, né avrei potuto averlo. Ero diventato quello che si chiamerebbe un fornicatore, ed essere fornicatore è una stato fisico, analogo a quello del morfinomane, dell'alcolizzato, del fumatore. […] Dal suo modo di guardare, di osservare una fanciulla, si può immediatamente riconoscere il fornicatore.


da Sonata a Kreutzer
di Lev N.Tolstoj
Mondadori 1993


Al di là di ogni giudizio morale su personaggi particolarmente noti, spacciare come normalità l'utilizzare le cosiddette escort può diffondere l'idea unica della donna-oggetto da usare per soddisfare il proprio piacere o da guardare per il suo possibile utilizzo sessuale?
L' atteggiamento psicologico dell'utilizzatore finale può essere considerato come quello di chi considera la escort un essere inferiore di cui si può fare ciò che si vuole?
L'avere rapporti con le escort può portare ad assumere un particolare atteggiamento con la propria moglie o compagna?
Come l'uomo riesce a differenziarsi dalla bestia?


Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.