lunedì 29 giugno 2020

OMERO: Racconti sull'Iliade Episodio 1 - OMERO NON PIANGE MAI. di e con Andrea Pennacchi - teatro

Confucio: citazione sugli errori

"Il tipo di errori fatti distingue il saggio dall'uomo da poco" 

Confucio IV, 7

 

ROMA NELLA TRADIZIONE: Castel S.Angelo e la Girandola di fuochi d'artificio ideata da Michelangelo


ROMA NELLA TRADIZIONE

“LAGIRANDOLA”
A Castel S.Angelo, per la festa di S.Pietro e Paolo il 29 di giugno, la splendida "Girandola" di fuochi d'artificio ideata da Michelangelo per Papa Giulio II, in un montaggio particolare, viene esibita in tutta la sua fantasmagoria di colori e ci riporta nel passato della tradizione romana immortalata da G.G.Belli nel suo sonetto dedicato a questo spettacolo che puoi trovare sul mio sito www.danielebajani.altervista.org dedicato a Roma e al poeta G.G. Belli (il poeta ti può accompagnare nei luoghi più belli attraverso il racconto che ne fa nel dialetto romanesco da me reso in italiano per chi non si trova a suo agio con il vernacolo del 1800) a cui puoi accedere anche attraverso il mio blog http://danielebajani.blogspot.com . Iscriviti al mio canale! Mi aiuterai a diffondere i miei video e potrai vederli appena inseriti. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito con i loro video caricati in condivisione su YouTube!

domenica 28 giugno 2020

ROMA NEL MELODRAMMA: Tosca di G.Puccini

ROMA NEL MELODRAMMA

TOSCA
di Giacomo Puccini

Rappresentata per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma nel 1900.
La vicenda si svolge nel giugno del 1800 quando Roma, dopo la caduta della repubblica romana, era in mano alle forze napoletane di Ferdinando I ed attendeva il ritorno del papa Pio VII, poi giuntovi il 3 luglio.
Le scene si svolgono nella chiesa di S.Andrea della Valle, a palazzo Farnese e in Castel Sant'Angelo.


Link ai video sottotitolati dell'opera:
TOSCA di G.Puccini - ATTO I
TOSCA di G.Puccini - ATTO II
TOSCA di G.Puccini - ATTO III

Erri De Luca: citazione sul Tempo da NON ORA NON QUI


Erri De Luca: intervista - Il nome Erri (1998)

venerdì 26 giugno 2020

Confucio: citazione sullo studio

"Studiare senza riflettere è inutile, pensare senza studiare è pericoloso"

Confucio, Dialoghi II, 15

Ezio Mauro: "Anime prigioniere" - presentazione libro

ROMA IN CUCINA: ricetta UOVA IN TRIPPA cucina povera ma gusto ricco

ROMA IN CUCINA


UOVA IN TRIPPA
(cucina povera ma gusto ricco)

Ingredienti: dose per 4 persone
6 uova
una manciata di prezzemolo
olio per friggere
menta romana fresca
sugo di pomodoro
pecorino o parmigiano grattugiato
sale – pepe

Lavare e tritare il prezzemolo. Sbattere le uova in una scodella, poi aggiungere il prezzemolo, sale e pepe. Mettere sul fuoco la padella dei fritti ben unta d'olio, scaldarla e versarvi una piccola parte del composto d'uova: rigirare la padella affinché le uova battute ne ricoprano tutto il fondo. Cuocere bene la frittata da una parte e poi rivoltarla e cuocerla anche dall'altra parte. Appena pronta levarla e posarla su un largo piatto; proseguire così sino ad esaurimento del composto. Devono riuscire delle frittate molto sottili; arrotolarle e tagliarle a listerelle larghe circa mezzo centimetro, come la trippa (da cui il nome). Metterle poi a strati in una pirofila, condendo ogni strato con sugo di pomodoro, formaggio e foglie di menta tagliuzzate. Porre il recipiente in forno ben caldo (180°), lasciarvelo per circa 15' e poi servire subito.


Confucio: Citazione sul relazionarsi

"Non temere di restare sconosciuto agli uomini, ma di non conoscerli" 

Confucio, Dialoghi I, 16

giovedì 25 giugno 2020

Correva l'Anno di Grazia 1870 - Magnani, Mastroianni - Film Completo by ...

L'ultima carrazzella Vive si te Dejan 1943 VOSE

a Roma si dice... : "Nun ce piove!" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

A ROMA SI DICE...
(ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

Nun ce piove!

è cosa certa

"Nun ce fiocca e nun ce piove/S.Lorenzo tigne l'uva/Nun ce piove e nun ce fiocca/S.Lorenzo ha l'uva 'n bocca"
dice il detto che a San Lorenzo l'uva è ben matura e pronta per essere gustata con la vista e con il palato.

"Ce piove a Roma?" domanda sarcastica rivolta a chi parla o si comporta da sciocco sempliciotto ma anche a sottolieare la maleducazione di chi entra in un locale senza toglersi il cappello.


Sembra sia nata durante i moti popolari per le guerre d'indipendenza, era un segno di riconoscimento dei patrioti romani che, riuniti in qualche locale, chiedevano allo sconosciuto che entrava "Ce piove a Roma?" e quello, se era un patriota, "Nun piove!" che stava per "Non PIO, V.E." ossia non più papa Pio IX ma re Vittorio Emanuele.

Erri De Luca: citazione sul caffè a Napoli




"quello del caffè. E' profumo segreto, protetto: chi lo fa non lo disperde, tappa la scatola, mette il cappuccio al becco della caffettiera, chiude la finestra della cucina. Chi lo fa se lo respira tutto, al riparo, prima ancora di berlo." 
(da Erri De Luca, NON ORA NON  QUI)

Carlos Ruiz Zafón: entrevista - Palabra

mercoledì 24 giugno 2020

Sebastião Salgado: Il Più Grande Fotografo del Mondo - Nel 1992 ha ricevuto il Leica Oskar Barnack Award

Roma e le sue canzoni: LA CHIAVE DEL MISTERO

                         ROMA E LE SUE CANZONI

LA CHIAVE DEL MISTERO
(Romolo Lombardi)

Tu me domanni perché mai stasera
Mentre la luna illumina ogni chioma
Drent'a 'gni strofa languida e sincera
Ce sta incastrata la parola:

<<Roma>>

Roma! ma nun lo sai tormento mio
Ch'è 'na parola che viè doppo Dio?
Roma: tu capovortela così dent'ar pensiero
Rileggela e ciai sibbito la chiave der mistero!


Nel 1928 venne ripristinata la festività della Madonna del Carmine con la relativa processione. Per questa festa di Trastevere, che venne chiamata La festa de noiantri, dopo che a lungo si era dibattuto circa il nome di Festa de Noantri, si istituiva una gara  per le canzoni romane. Tra le altre si poteva ascoltare anche LA CHIAVE DEL MISTERO.

Luis Sepúlveda: UOMINI IN GUERRA - conferenza

martedì 23 giugno 2020

Fascismo: Imponente manifestazione di Mussolini a piazza Venezia per il XIII annua...

Trilussa e il Fascismo: LA FESTA DER SOMARO - poesia in romanesco con commento - storia d'Italia

TRILUSSA E IL FASCISMO

LA FESTA DER SOMARO

Le Capre compativeno er Somaro:
- Quanto devi soffrì co' 'sta capezza!
- Mah! - fece lui - quann'uno ce s'avvezza
finisce che je serve da riparo.

Eppoi, se la domenica er padrone
me porta in giro, dove c'è la fiera,
co' li pennacchi e co' la sonajera,
me scordo tutto. Che soddifazzione!

(1938) 


Le adunate sotto il balcone. Momento di esaltazione per chi, obbedendo ciecamente alla chiamata, trovava il modo di evitarsi problemi adeguandosi al motto
CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE.

Nel 1931 solo 12 professori universitari su 1200 preferirono perdere la cattedra piuttosto che giurare fedeltà al fascismo.

Imponente manifestazione di Mussolini a piazza Venezia per il XIII annuale della rivoluzione
Giornale Luce B0567 del 09/1934

Descrizione sequenze:Piazza Venezia con folla accalcata vista dal Vittoriano ; la folla acclama e agita fazzoletti ; veduta del Vittoriano con la
folla in piazza Venezia e sulle scale del monumento ; folla che agita fazzoletti e alza cappelli sotto palazzo Venezia ; balcone di palazzo
Venezia con Mussolini affacciato che esegue il saluto fascista ; Mussolini guarda verso la folla in piazza ed esegue un altro saluto fascista ;
la gente saluta e agita le braccia con i fazzoletti ; Mussolini sorridente esegue il saluto fascista ;

Erri De Luca: L'arte della fuga - conferenza

Erri De Luca: citazione da NON ORA NON QUI sul morire in mare

"Molte ceneri sono state sparse in questo mare, molti sudori: fosse terra ne fiorirebbe, ma il mare si ammala dei resti dell'uomo."

(Erri De Luca, NON ORA NON QUI)

 

a Roma si dice...: "Più scuro de mezzanotte nun po' veni'!" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Più scuro de mezzanotte nun po' veni'!" 

è un disastro, peggio di così non può andare



           (per ricordare tutte le guerre in corso)

lunedì 22 giugno 2020

Fascismo e Autarchia: La lavorazione autarchica per estrarre la lana dal latte.

Fascismo e Autarchia: La lavorazione del baccalà.

Trilussa e il Fascismo: "AUTARCHIA" - poesia e Storia d'Italia

TRILUSSA E IL FASCISMO



AUTARCHIA


Appena ch'er Droghiere mise in mostra

<<Il Vero Insetticida Nazionale>>,

la Mosca disse: - Me farà più male,

ma per lo meno è produzione nostra.

(Trilussa, 1937)



Una apparentemente banale poesia che però...

Interessante la rima "male/ Nazionale" e l'assonanza "mostra/Mosca/nostra".

Ci si potrebbe chiedere, perché sceglie proprio la Mosca e non, per esempio, una zanzara?

Un essere dalla livrea nera, come la camicia fascista, vede prospettarsi un prodotto che ha la sola qualità di essere frutto dell'economia autarchica e lo decanta anche se sa che risulterà fatale.

Il fatto che si parla di un prodotto chimico mi ricorda che nel maggio del 1936 era stata conquistata l'Etiopia con una guerra lampo di sette mesi, in cui si era fatto uso di armi chimiche per sterminare i neri etiopi, mentre in Italia risuonava la canzone fascista "Faccetta nera".

Autarchia come scelta economica che era un suicidio accettato con filosofia? 
 Una produzione di pessima qualità accettata in nome della Patria e dell'orgoglio nazionale? 


Avete notato come Patria e Orgoglio riempiono la bocca di certi politici nostrani attuali?

Guerra d'Etiopia che in sette mesi permise di dichiarare enfaticamente "abbiamo un impero", pur navigando in un periodo di grave crisi economica.. Guerra "lampo" grazie alla sproporzione di armamenti in campo e all'uso di armi chimiche. La Società delle Nazioni, per la

politica di aggressione dell'Italia nel continente africano, aveva imposto delle sanzioni che obbligarono alla produzione in proprio di quanto non era possibile procurarsi all'estero. 
  
Tolte le sanzioni, il proseguire con una economia di tipo autarchico cominciò ad essere malvisto

perché comportava un aumento delle tasse ed un'accentuazione dell'interventismo statale nell'economia che poco era gradito agli imprenditori che prima si erano avvantaggiati delle commesse belliche.





Ecco due esempi della propaganda a sostegno di un'economia di tipo autarchico




La lavorazione autarchica per estrarre la lana dal latte.



Giornale Luce B1205 del 24/11/1937

Descrizione sequenze:l'ingresso della mostra del Tessile Nazionale ; visione panoramica di alcuni padiglioni della mostra ; il padiglione della SNIA VISCOSA ; le varie fasi della lavorazione con cui il latte si trasforma in lana ; la separazione della panna dal latte magro ; operazioni di lavaggio, esicazione, macinazione del latte magro per produrre la caseina tessile ; i vari passaggi della lavorazione che trasforma la caseina tessile in una fibra che viene lavata, essicata pronta per essere lavorata come la lana ; operazioni di cardatura, pettinatura, filatura della fibra prodotta ; la lavorazione della lana attraverso i telai ; la produzione di stoffe



Giornale Luce B0834 del 19/02/1936
Descrizione sequenze:vedute del porto di Civitavecchia ; le operazioni di scarico di quintali di baccalà ; il baccalà viene collocato in frigoriferi ; la lavatura del pesce ; una macchina pulisce il baccalà dal sale presente ; la pressatura del pesce per togliere l'eccessiva presenza d'acqua ; il baccalà viene collocato in telai e poi essiccato con aria calda ; l'essiccazione del baccalà all'aria aperta ; la preparazione dei filetti di baccalà che vengono commercializzate in confezioni

Erri De Luca: intervista a FIERA DELLE PAROLE 2018 Padova

domenica 21 giugno 2020

giovedì 18 giugno 2020

Roma del Belli: Piazza Navona nel Sonetto del Belli. Er mercato de Piazza Navona (legge ...

a Roma si dice... : "Mosca perfidiosa, tempaccio a josa" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Mosca perfidiosa, tempaccio a josa" 

quando le mosche diventano fastidiose arriva il maltempo


Dipinto: Veduta della campagna romana con temporale - 1841 di Canella G.
Il dipinto è dominato dal  paesaggio  dell'agro  romano,  in  particolare  dal  cielo  terso  e  denso  di  nubi  che  contrasta  con  i  toni  aranciati  della pianura;  in  primo  piano  le  figure  dei  contadini  e  sullo  sfondo  le  rovine  di  una  torre.  L'opera,  di  proprietà  di  Carlo Galli,venne esposta a Brera nel 1841.

Philipp Löhle: El Dramaturgo en conversación con Diego Alvarez Robledo - teatro

Confucio: Citazione - Dialoghi IV, 16

"L'uomo saggio conosce il Giusto; l'uomo da poco non conosce che il proprio interesse."

martedì 16 giugno 2020

Trilussa e il Fascismo: "DIMOSTRAZZIONE" poesia romanesca 1938 - Storia d'Italia

Guardare la Storia attraverso la poesia

DIMOSTRAZZIONE

Er Re s'era affacciato tra l'evviva
e salutava tutti co' la mano:
- E' impressionante! - disse er Ciambellano -
Guardi laggiù la gente dov'ariva!

Io credo che una folla così immensa,
co' 'st'entusiamo, nun s'è vista mai!
Er Sovrano rispose: - Strilla assai...
Però vorrei sapé come la pensa.
 

(Trilussa, 1938)
 

Alessandro Pièperno: L'incipit o l'arte di connettersi al lettore

Nonni e nipoti: La piccola cuoca impara - Trasmettere l'esperienza

lunedì 15 giugno 2020

Trilussa filosofo: La Lucciola - poesia romanesca - filosofia spicciola




La Lucciola
La Luna piena minchionò la Lucciola:
- Sarà l'effetto de l'economia,
ma quel lume che porti è deboluccio...
- Sì, - disse quella - ma la luce è mia!
(Trilussa)





 siate Lucciola, meglio avere una propria idea, per piccola che sia, che ripetere a pappagallo quelle altrui

GIULIO GIORELLO: Narrare l'incertezza - Conversazioni Serali - Per ricordarlo

Roma in cucina: Supplì al telefono - ricetta

ROMA IN CUCINA


SUPPLI' AL TELEFONO (dal francese Surprise = sorpresa)
Sibilla Aleramo, in Diario di una donna, racconta che Joyce e famiglia, intcontrati a Parigi nel 1927, ricordavano con estremo piacere le "rosticcerie" ed i "supplì di riso" del periodo romano quando per un anno lui aveva lavorato in banca,  ventidue anni prima.
Nelle pizzerie ed osterie-trattorie romane si leggeva "supplì al telefono". In via di S.Andrea alle fratte c'era il "Supplittaro" che armeggiava con un enorme padella di olio bollente nella quale doravano queste squisitezze.
Ora vengono proposte tra gli antipasti nei vari locali romani.
Il segreto dei supplì sta innanzi tutto nel fare un buon risotto con sugo di pomodoro, rigaglie e fegatini di pollo, poi è importante che il riso resti cotto ben "al dente" perché poi subirà una ulteriore cottura nell'olio. Un avolta raffreddato, si mette nell'incavo della mano  del riso con al centro due pezzi di mozzarella/provatura e, dopo averlo richiuso a forma di uovo, si rotola nella farina, nell'uovo sbattuto e nel pangrattato. Friggere in abbonante olio fino a che risultino ben dorati.
I supplì si dicono al telefono perché quando ne mordi una parte la mozzarella forma un filo tra la bocca ed il resto del supplì. 

Si dicono al telefono perché quando ne mordi una parte la mozzarella forma un filo bianco tra la bocca ed il resto del supplì.
 ricetta di Carnacina messa in versi romaneschi  da Alfredo Bargagli.




Roma del Belli. sonetto La cannonizzazzione (legge attore) - Italia, Roma, San Pietro e il Papa

a Roma si dice... : "Sparagna, sparagna ch'er gatto se lo magna!"(ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Sparagna, sparagna ch'er gatto se lo magna!" 

goditela, altrimenti sarenno altri a godersi i tuoi risparmi

sabato 13 giugno 2020

Ignacio Echevarría:Poesia - ‘Los detectives salvajes’ desembarquen a Barcelona’

R.Rolland: citazione sulla vita

"Immutabili, il giorno e la notte risalgono e ridiscendono, come il flusso ed il riflusso di un mare infinito"

a Roma si dice... : "Ce fai l'acqua Paola!"(ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Ce fai l'acqua Paola!" 

detto di cosa o persona che vale poco, come l'acqua fatta arrivare da Paolo V ai poveri, 
che però si rivelò non essere potabile!

Fontanone dell'acqua Paola al Gianicolo di G.Fontana, in marmo bianco e travertino costruito nel 1612 con blocchi provenienti dal Foro di Nerva, tre solenni arcate fiancheggite da due nicchie nascondono un bel "giardino segreto". Affacciandosi dal parapetto di fronte, al di là della strada, si ha un panorama stupendo sulle bellezze di Roma.


(Roma, Italia)

Roma del Belli. sonetto Er Papa (legge attore) - Italia, Roma, San Pietro

venerdì 12 giugno 2020

Bruegel: Il mondo dei vizi e delle virtù, delle stagioni, degli uomini e delle utopie

Considerazione 1: Ipocrisia

Trista la compagnia
di chi con ipocrisia
t'accompagna per la via

I CAN'T BREATHE: ricordando George Floyd con Billie Holiday

Sembra che nulla sia cambiato dai tempi di Billie Holiday.
Quando, già famosa, girava l'America per esibirsi doveva sopportare molte umiliazioni per il fatto di non essere bianca.
Dal suo libro di memorie "La signora canta il blues"
"Non potevo né mangiare, né dormire, né andare al WC. [...] In una sporca bettoluccia... Tutti furono serviti tranne me e quella vacca ossigenata d'una cameriera si comportava come se io non esistessi neppure."
Forse la sua canzone più famosa è Strange fruit che denuncia la violenza e le esecuzioni sommarie di afroamericani che venivano impiccati agli alberi.


Strange Fruit
written by Lewis Allen
sung by Billie Holiday

Southern trees bear strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.

Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolias, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.

Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,
Here is a strange and bitter crop.


La mia traduzione
SINGOLARE FRUTTA
Gli alberi del sud portano strani frutti,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Corpi neri che oscillano alla brezza del sud,
Strani frutti pendenti dai rami dei pioppi

Scena pastorale del prode sud,
Gli occhi di fuori e la bocca contorta,
Profumo di magnolie, dolce e fresco,
Poi l'improvviso odore di carne bruciata.

Ecco frutta per i corvi da beccare,
Per la pioggia da impregnare, per il vento da succhiare,
Per il sole da putrefare, per gli alberi da lasciar cadere,
Ecco una singolare e amara raccolta

mercoledì 10 giugno 2020

P.P.Pasolini: Via Pasolini - Doc. di Andrea Salerno - prod. Rai 2005

a Roma si dice... : "Zinne, pelo e fregna, so' la dote de Carpegna" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Zinne, pelo e fregna, so' la dote de Carpegna" 

le ragazza senza dote aveva solo la sua bellezza da offrire

Detto scurrile che rispecchiava proprio il modo di esprimersi del popolo.


Probabile riferimento ad un qualche ramo della famiglia aristocratica dei Carpegna (casato storico  originario del Montefeltro,  trasferitosi a  Roma nel  XVI  secolo. Conti e dal 1685 principi di Carpegna, le cui giuridizioni arrivarono a comprendere alcune decine di castelli tra Umbria, Toscana, Marche  e Romagna) che era caduto in tale miseria da non poter garantire la dote per le figlie. Il popolo romano faceva, probabilmente, riferimento o al 1749 quando i Carpegna persero la sovranità sulla contea perché privi di discendenza maschile o a quando ci fu l'espropriazione napoleonica.

Di questa famiglia a Roma si può visitare, vicino la fontana di Trevi, il palzzo Carpegna, ristrutturato nel 1643-47 da F.Borromini, che ospita la Galleria dell'Accademia di San Luca ove si possono vedere opere famose di Bronzino, Hayez, Canova, Poussin, Piazzetta,Canaletto, Guercino, Van Dyck e tanti altri. Inoltre dei Carpegna esiste anche una villa che è divenuta parco pubblico romano.

Roma del Belli. sonetto L'upertura der concrave (legge attore)- Italia, Roma, San Pietro, Montecitorio, Castel S.Angelo

Borges: citazione sull'identià

"Voglio sapere di chi è il mio passato.
Di quale di quelli che fui?
[...]
Sono coloro che non sono più. Inutilmente
Sono nella sera quela perduta gente."

(in ALL OUR YESTERDAYS, J.L.Borges, traduzione mia)


Pirandello avrebbe scritto 

"Uno, nessuno, centomila".
Si può, forse, riscontrare un probabile riferimento dantesco  in "perduta gente".

venerdì 5 giugno 2020

Noam Chomsky: intervistato da Marco Damilano - Dialoghi sul nostro tempo

Memoria: come tenerla in esercizio senza sforzo

TRUCCO PER LA MEMORIA INVOLONTARIA

Tutti, al risveglio, sottoponiamo la coscienza ad un controllo generale che ci ricolloca nello spazio e nel tempo per recuperare la nostra idemtità. Un richiamo simile lo subiamo ogni volta che riprendiamo una lettura interrotta, la memoria torna indietro e recupera tutto ciò che si è letto fino a quel momento. Il mio accorgimento consiste nel leggere anche 8 o 9 libri (di vario tipo) contemporaneamente, suddividendoli nell'arco della giornata. Questo, naturalmente, mi costringe a leggere solo un certo numero di pagine per libro ma anche a recuperare ogni giorno il contenuto letto fino a quel momento. Con lo stesso metodo tengo in esercizio le lingue straniere dato che tre libri sono sempre nelle rispettive lingue originali e riguardano argomenti che mi interessano. Non sono più giovane e quindi devo cercare di tenere sveglio il cervello ma penso sia una cosa utile anche per quei tanti più giovani di me. Se vi risulta una banalità, tanto meglio perchè vuole dire che già lo fate o che avete un metodo migliore.

a Roma si dice... : "Li fatti de la pila li sa er coperchio" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Li fatti de la pila li sa er coperchio" 

cosa succede in una famiglia lo sanno solo i componenti

P.P.Pasolini: citazione

"Dà angoscia 
il vivere di un consumato
amore. L'anima non cresce più." 

(dal libro Le ceneri di Gramsci, P.P.Pasolini)

Roma del Belli. sonetto Vonno cojjonatte e rrugà! (legge attore) Italia, Roma, Campo dei fiori

giovedì 4 giugno 2020

Piero Dorfles e Umberto Curi: I CENTO LIBRI CHE RENDONO PIU' RICCA LA NOSTRA VITA. L'APPARIRE DEL BELLO

a Roma si dice... : "Pila intronata va cent'anni pe' casa" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

"Pila intronata va cent'anni pe' casa" 

chi pieno d'acciacchi tira avanti contro ogni previsione 

come una pentola di terracotta molto sbeccata ma ancora buona per l'uso


si trova anche in un sonetto di G.G.Belli

I CAN'T BREATHE: ricordando George Floyd

Sembra che nulla sia cambiato dai tempi di Billie Holiday.
Quando, già famosa, girava l'America per esibirsi doveva sopportare molte umiliazioni per il fatto di non essere bianca.
Dal suo libro di memorie "La signora canta il blues"
"Non potevo né mangiare, né dormire, né andare al WC. [...] In una sporca bettoluccia... Tutti furono serviti tranne me e quella vacca ossigenata d'una cameriera si comportava come se io non esistessi neppure."
Forse la sua canzone più famosa è Strange fruit che denuncia la violenza e le esecuzioni sommarie di afroamericani che venivano impiccati agli alberi.

Strange Fruit
written by Lewis Allen
sung by Billie Holiday

Southern trees bear strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.

Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolias, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.

Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,
Here is a strange and bitter crop.


Strange Fruit - Billie Holiday canta, video con foto (link)

mercoledì 3 giugno 2020

Trilussa: FELICITA' - poesia romanesca

foto di Mariangela Rosso

FELICITA'
C'è un ape che se posa
su un bottone de rosa
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

Dei versi molto semplici che. proprio per la loro semplicità, mi hanno spinto a rileggerli cercandone suggerimenti.
La felicità è casuale come il posarsi di un'ape. Va succhiata in una sorta di carpe diem come fa l'ape introducendosi all'interno del fiore e dura un tempo breve come breve è il tempo concesso alla rosa prima che appassica e breve è il posarsi dell'ape. La fugacità mi è suggerita dalla rima di FELICITA' con E SE NE VA, mentre la rima di PICCOLA COSA  con ROSA mi suggerisce il piacere delle piccole cose.

Billie Holiday: Strange Fruit - razzismo USA . I CAN'T BREATHE ricordando George Floyd.

Roma del Belli. sonetto Le carte in regola (legge attore) - Italia, Roma, San Pietro

lunedì 1 giugno 2020

a Roma si dice... : " 'na cupola pe' spegne' 'na cannela!" (ANTICHI DETTI ROMANESCHI)

" 'na cupola pe' spegne' 'na cannela!" 

detto di chi usa un mezzo eccessivo per conseguire un piccolo scopo

uno strumento a forma di campanellina viene di solito usato per spegnere la candela, in questo caso si ricorrerebbe ad una cupola. Detto naturale per gli abitanti di una città che si distingue per il gran numero di cupole presenti, in quanto centro del Cattolicesimo e sede del Vaticano con San Pietro che vanta la cupola progettata da Michelangelo. Tra i dolci romani a forma di cupola troviamo lo Zuccotto, il Pangiallo e il Panpepato
.

Fernando Savater: "Ética de Urgencia" Conferencia

Roma del Belli. sonetto Perzona che lo pò sapé (legge attore) - http://www.danielebajani.altervista.org