mercoledì 24 aprile 2013

Informazione mediatica e nostro dovere di critica

Informazione mediatica e nostro dovere di critica

1) I giornalisti di varie Reti TV (Raitg24news, Rai3, La7) si sono rimpallati con godimento la notizia che, dopo lunga attesa, si è saputo che Rodotà è stato votato da “sole” 4677 persone: lasciando intendere che, quindi, il M5S non aveva ragione di rivendicare questa candidatura come voluta dai suoi elettori.
Domanda che sorge spontanea: quanti erano quelli riuniti al Capranica, sordi alle grida che si levavano dai circoli PD sparsi in tutta Italia, che votavano le candidature PD?
Se mi si risponde che loro rappresentavano milioni di elettori, allora devo fare notare che anche il M5S vantava la stessa rappresentanza e
che i 4677, non necessari per sostenere legittimamente una candidatura, erano un di più simbolico che gli altri non potevano vantare.
2) Premetto di avere assistito in diretta streaming TV alla riunione del PD, ascoltando per intero l'intervento della giovane Serracchiani che richiedeva chiarimenti circa le due opzioni possibili per l'atteggiamento di fronte a Napolitano.
Su Raitg24news, il giornalista che dibatteva delle vicende politiche con un suo collega del Corriere della Sera, in cerca di pubblicità per il suo nuovo libro, ha riferito, di passaggio, l'informazione che la Serracchiani aveva detto testualmente... ma riferendo solo la metà della frase, che poteva sembrare avallare la posizione del documento presentato dalla Direzione PD se non fosse stata accostata al resto che andava in direzione opposta: infatti Serracchiani non ha votato favorevolmente il documento.
3) Distrutte le intercettazioni telefoniche tra Napolitano e Mancino: grave perché, anche se non venivano utilizzate oggi, sarebbero state utili per gli storici tra 100 anni per fare luce sulle vicende del nostro Paese.

Sono cosciente che la lettura dei fatti è sempre una falsificazione in quanto interpretazione di parte ma mi piace ricordare che è sempre necessario farne un'analisi critica, e per questo sarebbe bene crearsi gli strumenti necessari tramite un'adeguata preparazione che non dipende solo dalle ore passate su facebook e simili, per avere sempre ben presente chi trae effettivamente vantaggio da quella particolare rappresentazione.

 
Guardo con maggiore simpatia a giovani sconosciuti forse incompetenti ma n buonafede che a giovani conosciuti, come Fitto-Gelmini-Alfano, di cui ciascuno si sarà fatto una propria valutazione circa competenza e malafede.
Purtroppo, gli eletti del M5S non hanno dimostrato quel minimo rispetto dovuto a chiunque si abbia di fronte in una trattativa che voglia portare a dei risultati utili per il Paese e non solo per una delle due parti che s'incontrano: vedi umiliazione in streaming del PD che ha portato ai conseguenti inevitabili accadimenti successivi circa il rifiuto alla candidatura Rodotà.
Per arroganza, gli ultimi arrivati sulla scena politica, che avrebbero potuto contribuire in modo determinante al cambiamento, si ritroveranno a svolgere un ruolo più marginale.
Tutto e subito? Mi sembra pura arroganza e un modo per fare le vittime, nella speranza di fare il pieno di voti alle prossime elezioni dicendo che gli altri sono gli unici responsabili dell'eventuale conseguente sfacelo.
Il loro farsi chiamare cittadini penso che voglia essere un richiamo alla Rivoluzione del 1789, che fu fatta contro l'aristocrazia ma per dare il primato alla borghesia, senza effettivi vantaggi per quella parte del popolo che da sempre deve limitare le proprie aspettative alla semplice sopravvivenza: per gli sfruttati cambia solo il volto di chi li sfrutta, qualsiasi nome gli si voglia dare.
Mi sembra di ricordare che i vari protagonisti, tutte eccellenti persone che si battevano per grandi principi, si siano eliminati reciprocamente appellandosi a votazioni sollecitate con le motivazioni più adatte allo scopo: ai Robespierre, Danton, Marat di allora si potrebbero accostare nomi di oggi (espulsi o in attesa di espulsione) se la cosa non fosse troppo irriguardosa verso i grandi personaggi del passato e troppo ridicola.
Spero che acquisiscano quella visibilità ed autorevolezza che consenta loro di scaricare il gatto e la volpe, il guru Casaleggio e il ventriloquo Grillo, i modi e le idee del quale mi piacciono tanto quanto quelli di Berlusconi.

Tre parole sono importanti per me: onestà, solidarietà, responsabilità