lunedì 23 gennaio 2012

Iacona con presadiretta tra la spazzatura. Noi sul divano a guardare la tv, come dice Celestini, ci limitiamo a commentare?


Interessante la trasmissione che ci ha mostrato discariche laziali e luoghi, come S.Francisco, dove hanno saputo risolvere il problema in modo redditizio e rispettoso dell'ambiente.
La “monnezza” è quel problema nazionale su cui si specula ,sia a livello politico che imprenditoriale, ma che non risolviamo con i nostri commenti e le nostre grida contro i politici corretti o gli speculatori intrallazzatori o il sud che è abitato da “zozzoni” o il nord industriale che nasconde i sui rifiuti sotto il tappeto del sud e mostra il salotto pulito.
Chi ha il potere gioca la partita, che può essere venduta come quella del campionato vero, e lascia a noi solo la parte di quelli che fanno il tifo.

Sta alla nostra intelligenza capire che, non potendo incidere sulle loro decisioni, sempre che non vogliamo fare quella rivoluzione di cui ci parlava Monicelli, possiamo però impegnarci nella limitazione dei quei rifiuti impostici da questa società dei consumi.
Possiamo riappropriarci della nostra capacità di rifiutare tutto il superfluo che ci viene presentato come indispensabile, derobotizzarci per non lasciare a Loro il controllo dei nostri sentimenti o per non diventare dei “replicanti” alla Blade Runner o per non lasciare un mondo alla WALL-E.

Siamo sicuri che: non possiamo sostituire i kg di fazzoletti di carta con un semplice fazzoletto di cotone lavabile? È indispensabile la busta di plastica che ci offrono ogni volta che facciamo un acquisto? È impossibile bere l'acqua del rubinetto invece di quella nella bottiglia di plastica, perché priva di quanto necessario al nostro organismo e non si associa al plin plin? Mandiamo odore di urina quando siamo in ascensore o balliamo? Che le nostre ascelle, lavate regolarmente, senza deodorante riescano a stendere anche chi usa quel famoso prodotto che ridà l'olfatto eccezionale necessario per testarci le ascelle sui mezzi pubblici? È indispensabile cambiare continuamente il cellulare perché non è così performante come ci dicono che dovrebbe essere per non sfigurare con gli amici o per fare cose che non si saremmo mai sognati di fare?... continuate voi.
Consumatori ideali: costantemente insicuri (circa aspetto, odore, prospettive di conseguire o mantenere un lavoro, ...) in uno stato di dipendenza totale da qualcosa o qualcuno che ci vengono “consigliati” di volta in volta.
I rifiuti li aumentiamo noi e gli Altri ci speculano sopra, ben contenti che noi assolviamo diligentemente il compito di bravi consumatori e cittadini che si definiscono, magari, ecologisti impegnati, sempre a disquisire se sia meglio l'inceneritore o la discarica e quali siano i siti più adatti lontani da casa nostra.