domenica 10 novembre 2013

Gli spettacoli di Cristicchi

Cristicchi, come chiunque altro accenda un riflettore su tematiche rimaste nell'ombra, è di sicuro utile per aiutare a capire questioni complesse.
È positivo fare discutere sulla situazione di disagio vissuta da minoranze come quella cui appartiene Boris Pahor o, come fa Audifreddi, sul rapporto tra negazionismo e documentazione storica o sull'eventuale legislazione in merito.
Qualunque sia la posizione assunta da Cristicchi, l'utilità sta nel fatto che stimola a informarsi per capire qualcosa che non si conosceva.
Qui è proibito parlare” di Pahor mi fatto conoscere il dramma vissuto da una minoranza, quella di lingua slava nella zona di Trieste, di cui ero completamente all'oscuro.
Necropoli”, pure trattando del noto dramma dei campi di sterminio già trattato da Levi e tanti altri, mi ha posto di fronte alla tragedia psicologica vissuta dall'internato slavo che, quasi assiderato, può provare il piacere fisico di una doccia calda, fonte di sopravvivenza, ma che, allo stesso tempo, prova strazio dell'anima e senso di colpa nel sapere che l'acqua è scaldata con fiamme alimentate dai corpi dei suoi compagni di sventura.