lunedì 25 novembre 2013

Szymborska: Gente


GENTE
 

Gente in fuga davanti ad altra gente.

In un qualche paese sotto il sole

e alcune nuvole.

Si lasciano alle spalle un qualche loro tutto,

campi seminati, delle galline, cani,

specchietti in cui il fuoco ora si sta guardando.

Hanno sulle spalle brocche e fagotti,

quanto più vuoti, tanto più di giorno in giorno pesanti.


C'è chi in silenzio si sta fermando,

e chi nel chiasso a un altro il pane sta rubando

e chi un bambino morto sta scuotendo.


Davanti a loro una qualche via che non è mai quella,

un ponte che non è quello che occorre

sopra un fiume stranamente rosa.

Intorno spari, più vicino, più lontano,

in alto un aereo che fa qualche giro.


Ci vorrebbe dell'invisibilità,

della grigia pietrosità,

e, ancor meglio, dell'inesistenzialità

per un tempo breve oppure lungo.


Qualcosa ancora - ma dove e cosa - accadrà.

Qualcuno gli andrà incontro, ma quando, chi sarà,

in quante forme e con quali intenzioni.

Se potrà scegliere,

forse non vorrà essere nemico

e li lascerà in una qualche vita.

(da La gioia di scrivere, W. Szymborska, Adelphi)