ovvero: l'immunità dei potenti
(legge l'attore Maurizio Mosetti)
Entrato er brigattiere in ner bordello
Je se fa avanti serio serio un prete.
Disce: "Chi ssete voi? cosa volete?"
Disce: "La forza, e pportà llei 'n Castello."
Disce: "Nu lo sapete, bberzitello,
Co cchi avete da fà? nnu lo sapete?
Aspettate un momento e vvederete,
E ttratanto cacciateve er cappello.
Appena poi che ll'averete visto,
Dite a quer zor Vicario der guazzetto
Ch'io nun conosco for ch'er Papa e Ccristo."
Detto ch'ebbe accusì, sse scercò addosso,
Arzò la su' man dritta sur zucchetto,
Se levò er nero e cce se messe er rosso.
11
dicembre 1834
Giuseppe
Gioachino Belli, Sonetti
Roma,
le carceri di Castel S. Angelo e l'immunità dei potenti immortalati
in un sonetto del Belli recitato dall'attore Maurizio Mosetti che ci
restituisce tutto il sapore del romanesco del tempo. Tanto altro
potrai trovare sul mio sito www.danielebajani.altervista.org
dedicato a Roma e a G.G.Belli (raggiungibile
anche dalla barra di naviazione presente in questo blog):
ti può accompagnare nei luoghi più belli attraverso il racconto che
ne fa il Belli per bocca del popolo romano.