martedì 6 marzo 2012

Grossman V. : lager nazisti e lager stalinisti


        Persecuzioni: l'Altro negato nei lager
                              

Il maggiore Ersov conosceva la vita del lager, vedeva quanto fossero forti la corruzione, la paura, la brama di riempirsi le budella; e vedeva che molti erano pronti a barattare la camicia dì ordinanza con il capotto azzurro e le mostrine di Vlasov. Vedeva l'abbattimento, la piaggeria, la malafede e la rassegazione, vedeva l'orrore in risposta all'orrore, vedeva come tutti restavano paralizzati di fronte al distintivo di un Sicherheitsdienst. [...] Gli disse della fame di certi conoscenti al villaggio che erano morti, di vecchie che avevano perso il senno e di bambini più leggeri di una balalajka o di un pollo. Gli disse delle urla degli affamati, giorno e notte, di izbe sbarrate e finestre cieche.Disse al figlio dei cinqanta giorni di viaggio, in inverno, in un carro bestiame con il tetto sfondato, di morti rimasti per giorni insieme ai vivi. Gli disse di quanto avevano camminato e delle donne con i bambini in braccio. Anche sua madre, malata, aveva dovuto camminare , trascinandosi avaanti con la febbre e la mente annebbiata. Gli disse di quando li avevano portati nel bosco, in inverno, senza una baracca né una capanna, e di come avevano iniziato una nuova vita accendendo falò, dormendo su giacigli di rami dì abete, sciogliendo la neve per berla, seppellendo i morti... "Così ha voluto Stalin" concluse il padre


da Vita e destino
di Vasilij Grossman
Adelphi 2011



Il lager come luogo di persecuzione durante il nazismo, lo stalinismo o in ogni altro momento della storia e del presente in cui delle minoranze vedono la vita divenire un inferno. Primo di una serie dedicata alle persecuzioni di ogni epoca e luogo nei confronti di ogni Altro negato.
Il lavoro sul video parte dalle foto scattate ad un monumento di Cuneo di cui ho scritto in un post precedente.