Interessante la trasmissione che ci ha mostrato discariche laziali e luoghi, come S.Francisco, dove hanno saputo risolvere il problema in modo redditizio e rispettoso dell'ambiente.
La
“monnezza” è quel
problema nazionale su cui si specula ,sia a livello politico che
imprenditoriale, ma che non risolviamo con i nostri commenti e le
nostre grida contro i politici corretti
o gli speculatori intrallazzatori
o il sud che è abitato da “zozzoni” o il nord industriale che
nasconde i sui rifiuti sotto il tappeto del sud e mostra il salotto
pulito.
Chi
ha il potere gioca la partita, che può essere venduta come quella
del campionato vero, e lascia a noi solo la parte di quelli che fanno
il tifo.
Sta
alla nostra intelligenza capire che, non potendo incidere sulle loro
decisioni, sempre che non vogliamo fare quella rivoluzione di cui ci
parlava Monicelli, possiamo però
impegnarci nella limitazione
dei quei rifiuti impostici da questa società dei consumi.
Possiamo
riappropriarci della nostra
capacità di rifiutare tutto il
superfluo che ci viene presentato come indispensabile, derobotizzarci
per non lasciare a Loro il
controllo dei nostri sentimenti o per non diventare dei “replicanti”
alla Blade Runner o per non lasciare un
mondo alla WALL-E.
Siamo
sicuri che: non possiamo sostituire i kg di fazzoletti
di carta con un semplice fazzoletto
di cotone lavabile? È indispensabile la busta
di plastica che ci offrono ogni volta che facciamo un
acquisto? È impossibile bere l'acqua del
rubinetto invece
di quella nella bottiglia di
plastica, perché
priva di quanto necessario al nostro organismo e non si associa al
plin plin? Mandiamo odore di urina quando siamo in ascensore o
balliamo? Che le nostre ascelle, lavate
regolarmente, senza deodorante
riescano a stendere anche chi usa quel famoso prodotto
che ridà l'olfatto eccezionale necessario per testarci le ascelle
sui mezzi pubblici? È indispensabile cambiare
continuamente il
cellulare perché non è così performante come ci dicono che
dovrebbe essere per non sfigurare con gli amici o per fare cose che
non si saremmo mai sognati di fare?... continuate voi.
Consumatori
ideali: costantemente insicuri (circa aspetto, odore,
prospettive di conseguire o mantenere un lavoro, ...) in uno stato di
dipendenza totale da qualcosa o qualcuno che ci vengono
“consigliati” di volta in volta.
I
rifiuti li aumentiamo noi e gli
Altri ci speculano sopra, ben contenti che noi assolviamo
diligentemente il compito di bravi consumatori
e cittadini che si definiscono, magari, ecologisti impegnati, sempre
a disquisire se sia meglio
l'inceneritore o la discarica e quali siano i siti
più adatti lontani da casa nostra.