Circa
la rilettura del Decamerone
Che il vissuto ed i libri letti cambiano il nostro modo di leggere lo ho constatato in questi giorni rileggendo (ascoltando durante le passeggiate) il Decamerone.
Dopo avere letto testi circa la presenza di aspetti sociologici che si possono cogliere nelle narrazioni, mi sono accorto di quanto le persone si spostassero nell'Italia del XIV sec. e nel resto del Mediterraneo. Le navi erano cariche di merci, mercanti e marinai che, per tradizione, hanno sempre avuto una donna in ogni porto.
Viaggi ed accoppiamenti erano quella normalità che ci deve fare pensare quanto sia assurdo considerare gli abitanti delle varie zone del Paese come appartenenti a ceppi diversi, anche senza scomodare le invasioni straniere.
Al divertimento, determinato dal tipo di vicende raccontate, si può aggiungere la saggezza che viene dispensata circa quanto può capitare nella vita di tutti i giorni, circa il carattere uomini e donne e circa le astuzie utili anche oggi.
Di passaggio abbiamo un quadro del Mediterraneo come entità unificante di popoli diversi ma uniti dall'influenza di questo ambiente oggetto di numerosi studi sociologici (vedi es. Braudel).