"L'immagine di Beethoven che sopravvive nella memoria dei posteri è costituita da un miscuglio di impressioni prodotte dalle opere e di frammenti biografici, i quali constano in gran parte di leggende e di aneddoti. [..] Dal fatto ovvio che un'opera rappresenta un documento su un compositore, in quanto testimonia della sua facoltà immaginativa, si passa all'ipotesi problematica che gli elementi espressivi contenuti in essa siano riflessi della sua vita". Tuttavia, altrettanto ovvia è la constatazione che "non è sicuro che si possa parlare della totalità di un''opera' senza metterla in relazione con la totalità di una vita". Esiste una mediazione possibile tra l'approccio biografico e quello analitico? A prima vista, "la distinzione tra circostanze biografiche e validità estetica contesta il metodo genetico, ma non lo distrugge; esso
può essere salvato mettendo al posto del soggetto biografico un soggetto estetico che è presente nell'opera stessa". Queste lungimiranti riflessioni metodologiche di Carl Dahlhaus (1928-1989), tratte da Beethoven e il suo tempo (1990), sono una luminosa stella polare nell'anno delle celebrazioni del 250° anniversario della nascita del Genio di Bonn e una potente risorsa verso una sempre più matura
conoscenza e un sempre più consapevole apprezzamento della sua Arte.
In continuità con precedenti serie di incontri proposte presso la Casa della Cultura nel 2016 (La musica (classica) è cultura. Sei pilastri del canone cultural-musicologico europeo tra 18° e 20° secolo), nel 2017 (1917: i linguaggi della musica. Sei protagonisti della scena cultural-musicologica di un secolo fa) e nel 2018 (Tre secoli di pianoforte: linguaggi, culture, economie), ognuno dei quattro appuntamenti del ciclo #BTHVN2020. Ludwig van Beethoven nel 250° della nascita si concentrerà su un aspetto emblematico e paradigmatico dell'esperienza beethoveniana. Ciascun aspetto verrà esemplificato mediante l'"ascolto cultural-musicologico" di una composizione che verrà esaminata
per evidenziarne quanto Lawrence Kramer, uno dei massimi esponenti della Cultural Musicology, ha definito "musical subjectivity in history". Obiettivo ultimo del ciclo è far sperimentare ai partecipanti una fruizione musicale culturalmente consapevole e un approccio interdisciplinare ai brani musicali proposti che consenta di individuarne ed interpretarne le principali componenti cultural-musicologiche.
Il ciclo #BTHVN2020. Ludwig van Beethoven nel 250° della nascita è rivolto a studenti universitari, ad allievi delle varie istituzioni musicali, a docenti di discipline musicali negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a musicisti e musicologi di ogni età e a tutti gli appassionati musicofili con le più diverse competenze professionali e/o amatoriali.