venerdì 10 febbraio 2012

Giorgio Gaber - Qualcuno era comunista




Pasolini, Eco e Gaber circa il berlusconismo

In un interessantie articolo, apparso a firma di Pierre Musso (professore Università Rènnes) su Le Monde diplimatique il manifesto di dicembre, si può leggere che il berlusconismo ha contribuito ad un mutamento antropologico degli italiani imponendo i codici culturali di quella "neo-televisione", come definita da Eco nel 1983, che intrattiene una relazione di intimità con il suo pubblico e che si distingue dalla "paleo-televisione" che mirava alla diffuzione di un messaggio.
Gaber diceva "io non ho paura di Berlusconi in sé, ma di Berlusconi in me".
Berlusconismo come egemonia dell'intrattenimento, dell'ottimismo e dell'edonismo consumistici.
Pier Paolo Pasolini ci aveva preavvisato circa la minaccia di questa "grande opera di normalizzazione" che opera tramite "dei modelli voluti dalla nuova classe industriale, che non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma pretende per di pià che tutte le ideologie altre rispetto a uella del consumismo siano inammissibili"(Scritti corsari, Garzanti).