foto D.Bajani |
La
fotografia è una mia interpretazione del monumento dedicato ai
martiri dei campi di sterminio e fa parte di un mio progetto di
rivisitazione dei monumenti presenti nella città di Cuneo che
prevede anche realizzazioni video particolari.
foto D.Bajani |
Mi
prefiggo, come in questo blog, un approccio alle realizzazioni
artistiche che determini una visione nuova di ciò che guardiamo
distrattamente tutti i giorni senza riuscire a vedere i richiami che
gridano dal passato per farci capire il presente e per ammonirci sul
possibile futuro.
Quando
l'Altro viene negato può diventare semplicemente un pezzo da
maneggiare: sia vittima di razzismo o di omofobia o di xenofobia o di
ogni altro tipo di pregiudizio e vessazione, vive con la sensazione
di costante precarietà di vita, in balia dell'onnipotenza del
padrone di turno.
L'Altro
negato moderno viene marginalizzato, respinto in ombra nei ghetti
periferici del XXI secolo, braccato e presentato come la causa di
ogni problema sociale.
Oggi,
come allora, l'Altro negato rappresenta il capro espiatorio su cui
ogni tipo di potere punta il dito per allontanare l'attenzione dalle
proprie reali malefatte.
Ogni
potere, sia economico sia politico sia finanziario sia religioso
sia... , cerca di eliminare od allontanare ogni minaccia che
potrebbe scaturire dal malcontento di chi non si allinea o di chi
vede peggiorare continuamente le proprie condizioni di vita o di chi
vede messa in discussione la propria possibilità di sopravvivenza.
L'essere
umano può diventare un pezzo nel momento che gli si nega un'identità
sostituendo il suo nome con un'etichetta o quando c'è chi può
decidere, in virtù della propria posizione di forza, della sua vita,
tenendolo in stato di costante precarietà, aggirando o cancellando
le leggi esistenti.
“Il
giorno in cui il nazifascismo si convincerà del proprio definitivo
trionfo, il mondo annegherà nel sangue. Se non troveranno più
avversari in armi sulla terra, i boia che ammazzano donne, vecchi e
bambini non avranno più freni. Perché è l'uomo il primo nemico
del fascismo.”
Ma
qui non si tratta solo di nazifascismo o di stalinismo, di sangue o
di camere a gas: dobbiamo togliere i veli al presente e alle mille
sfumature che prende la sopraffazione da parte di chi s'impossessa
del potere di decidere della vita altrui.
Citazioni:
da
Vita e
destino
di
Vasilij
Grossman
Adelphi
2011