Le
punizioni per il mancato adempimento degli obblighi variavano. Per
l'aver consegnato meno delle quantità stabilite di alimenti e di
caucciù, la pena erano colpi di chicote, mai meno di venti e a volte
fino a cinquanta o cento. Molti dei castigati si dissanguavano e
morivano. Gli indigeni che fuggivano – assai pochi –
sacrificavano la loro famiglia perché, in quel caso, le loro donne
restavano come pegno nelle maisons d'otages che la Force Publique
aveva in tutte le guarnigioni. […]
Il
criterio è uno solo: quando i mariti consegnano le quote dovute,
possono riprendersi le loro donne.
- E se non lo fanno?
Il
capitano si strinse nelle spalle.
-
Alcune riescono a scappare – disse, senza guardarlo, abbassando la
voce. - Altre, se le prendono i soldati e ne fanno la loro donna.
Queste sono quelle che hanno maggior fortuna. Alcune diventano pazze
e si ammazzano. Altre muoiono di dolore, di colera e di fame. Come ha
visto, quasi non hanno da mangiare.
da Il mondo del celta
di
Mario Vargas Llosa
Einaudi
2011
Vargas
Llosa in Il sogno del celta ci ricorda quanti in Africa e in
Amazzonia sono morti perché costretti, da rappresentanti del mondo
industrializzato, a raccogliere quello stesso caucciù che oggi
vediamo usato per fabbricare i proiettili da sparare sui discendenti
degli schiavizzati di allora.